BOLOGNA FIGHT NIGHT 10 APRILE 2005

(www.boxingbar.com)

 

Domenica 10 aprile gli amanti del ring si sono trovati al centro sportivo Barca, per assistere a una serata di incontri che come poche altre ha mostrato un elevato livello tecnico e un simile coinvolgimento del pubblico. La soddisfazione dell’organizzatore, Mario Zanotti è palpabile. La serata è stata aperta da un incontro di pugilato fra Wissem Ourari, della SempreAvanti Bologna, e Michele Bestiaco, di Livorno. L’incontro, sulla distanza delle 4 riprese, non ha offerto spunti particolarmente interessanti, Bestiaco è stato bravo in più di un’occasione nell’accorciare la distanza impostagli dal più alto Ourari, il quale alla fine ha ottenuto la vittoria, grazie al suo maggior allungo e al montante che faceva scattare con facilità. La serata entra nel vivo subito dopo quando, dopo la presentazione degli atleti, cominciano i match di thai boxe. I primi a scontrarsi sul quadrato sono Omar Azar, del Pro Fighting Faenza, e Alex Galavotti, Fighteam Ferrara, che si affrontano in 4 round. Galavotti si mostra subito più determinato del suo avversario mettendo a segno dei veloci low kicks sulle gambe dell’avversario. Vi sono pochi interventi in clinch da parte dei due, ma il livello tecnico è notevole. Azar cerca risposte convincenti agli attacci del ferrarese, che nella terza ripresa mette a segno i suoi colpi decisivi: sono due gli high kicks che raggiungono il volto di Azar, assicurando a Galavotti gli applausi e la vittoria del match. Al femminile la seconda sfida della serata, quando incrociano i guantoni la campionessa mondiale Elga Comastri, allenata dal maestro Dipaola, e Stefania Marone, di La Spezia. L’incontro, in stile K-1, prende subito una direzione precisa, con la Marone determinata e più efficace di braccia e la Comastri migliore nella tecnica di gambe. Alla terza ripresa l’atleta ligure è ferita e il medico sportivo non può che interrompere l’incontro, assegnando la vittoria alla Comastri.

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Si passa così rapidamente al terzo incontro della serata, tre riprese di thai boxe per due nomi di cui sentiremo ancora parlare: Antonello Petracca, della Power Gym di Bologna, e Vladimiro Laghi, Pro Fighting Forlimpopoli. Fin dal primo suono della campanella i due avversari danno vita a un combattimento intenso e di elevato livello tecnico. L’atleta bolognese trova nel clinch la sua arma preferita, dove invece Laghi si mostra leggermente inferiore. Alle ginocchiate di Petracca, Laghi oppone uno stile più simile forse alla kick, con precisi colpi di braccia e low kicks. Nella terza ripresa però, l’atleta di Forlimpopoli appare stanco ed è bravo ad approfittarne Petracca, che si aggiudica la vittoria. Si giunge così al primo dei due incontri del torneo K-1 fra atleti di 80 Kg, che vede contrapposti Mohamed Belcachem, da Berna, e Alan Saitta, della Satori Gladiatori di Gorizia. Saitta è imponente e metodico nell’avanzare, ma Belcachem mostra un livello tecnico davvero eccellente, e colpisce l’italiano con precisi colpi di gambe, stile full-contact, e un ottimo pugilato. L’incontro procede abbastanza piatto, con l’unico acuto di un girato al volto che colpisce Saitta alla terza ripresa. La vittoria di Belcachem è meritata. Nel secondo incontro di questo torneo, invece, si sfidano Alexander Strapoupolus, Pro Fighting Rimini, e Simone Capecchi, Alea Muay Thai. Chi c’era quella sera è difficile che non ricordi l’atleta greco, visto il suo fisico imponente. Quando l’incontro inizia Capecchi viene letteralmente investito da una serie di colpi di braccia a cui però riesce a resistere, mostrando una determinazione e un coraggio che gli valgono l’applauso del pubblico. Meno amato dagli spettatori, anche se decisamente più forte, risulta invece Strapoupolus, che con alcuni atteggiamenti arroganti sul ring si allontana le simpatie dei presenti. In tre round il copione non cambia, con un Capecchi intento soprattutto a difendersi dagli assalti di un atleta non solo potente, ma anche tecnicamente dotato. La vittoria viene assegnata così a Strapoupolus. Prosegue la serata, in attesa della finale del torneo fra gli 80 Kg, con un incontro di thai boxe in 5 riprese fra Carlo Dipaola della Thai Gym Bologna e Matteo Danieli dell’Iron Dojo di Padova. Dopo una prima ripresa di studio la differenza fra i due comincia ad apparire evidente: l’atleta bolognese può infatti contare su una esperienza e una tecnica di clinch superiore allo sfidante, il quale subisce il ritmo dell’incontro. Alla terza ripresa Danieli cerca una strada vincente colpendo l’avversario di braccia e impostando una strategia più da kick che da thai, ma Dipaola non si lascia sorprendere e insiste con un clinch efficace che, al termine di una quinta ripresa molto animata, gli fa trovare la meritata vittoria.

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Il ring torna a tingersi di rosa con l’incontro di K-1 in 4 round fra Silvia Valicelli, del Team Zanotti di Bologna ed Amal Elabdoui dell’Olimpia Sporting club di Montegranaro. Dopo una prima ripresa poco tecnica e un po’ confusa, la Valicelli deve difendersi da un’avversaria che preferisce le tecniche di pugilato, con colpi dritti ed efficaci. L’atleta di casa non fatica però ad imbroccare la strategia vincente rispondendo prima con low kicks e middle, e poi chiudendo l’avversaria in clinch, dove le è superiore. Elabdoui non si adegua al match, continuando soprattutto a boxare ma questo la penalizza e la vittoria se la aggiudica la Valicelli. Incontro poco adatto ai deboli di cuore quello della finale del torneo 80 Kg, che vede opporsi Alexander Strapoupolus e Mohamed Belcachem. La partecipazione del pubblico è totale. Strapoupolus apre l’incontro nel consueto modo aggressivo costringendo l’avversario a fare più che altro opera di contenimento e piazzando un high kick che, vista la potenza, rischiava di essere un colpo definitivo. Belcachem però non mostra molta paura e, passata la prima ripresa si inserisce negli spazi sempre maggiori che gli lascia l’avversario con laterali e middle sinistri. Strapoupolus accusa un po’ di stanchezza e rallenta il ritmo conducendo attacchi irruenti quanto per lo più tecnicamente sconnessi, mentre l’equilibrio si sposta decisamente verso l’atleta svizzero. Alla terza ripresa è suo il montante che manda a tappeto l’atleta di Rimini esaltando il pubblico. La tecnica che può mostrare Belcachem ora appare in tutta la sua efficacia: gli attacchi di pugilato si mostrano molto efficaci, tanto che nella terza ripresa Strapoupolus finisce nuovamente al tappeto dopo un micidiale diretto destro, ma anche di gambe i girati al volto e gli high kick dello svizzero sono numeri di alta scuola. L’atleta di Rimini appare confuso nella reazione e poco efficace. Meritata e approvata largamente dal pubblico la vittoria di Belcachem.

Nel match clou della serata si affrontano il due volte campione al Limpium Stadium (un vero tempio della thai boxe), il tailandese Pinsinchai e Giorgio Petrosian della Satori Gladiatori di Gorizia. L’incontro di thai in 5 riprese comincia con una fase di studio. Pinsinchai risente di una non perfetta condizione fisica, mentre Perosian appare determinato e attento. È proprio lui il più convincente nelle prime riprese, con veloci e potenti low kicks e buone combinazioni. Il tailandese aspetta la terza ripresa per crescere e mettere a segno delle belle ginocchiate in clinch. I colpi di gomito sfiorano i volti dei due avversari, mentre Petrosian, che fino a quel momento ha condotto l’incontro comincia a subire il clinch dell’avversario. L’equilibrio sostanziale fra i due viene mantenuto fino alla quinta ripresa, che si segnala soprattutto per le numerose proiezioni a tappeto che Pinsinchai mette a segno ai danni dell’italiano. Il livello tecnico è molto alto e i colpi, come raramente avviene, riescono a coniugare efficacia e forma. Giusto il verdetto di parità fra due grandi atleti, e legittima la soddisfazione di Petrosian, che per cinque round ha tenuto testa e talora impensierito il campione tailandese.

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